“Secondo i principi della tendenza organica, l’ architettura «deve rifiutare tutto ciò che è in disaccordo con la natura e il carattere dell’uomo». Costruire non significa imporre una geometria a una realtà preesistente, ma fare in modo che lo spazio si plasmi e si moduli a seconda della funzione e dell’ambiente.
È il riconoscimento della psicologia umana, che privilegia la realtà pulsante dello spazio interno, dove individuo, natura e architettura coesistono in armonia.
Massimo esponente di questa tendenza è Frank Lloyd Wright, autore della celebre Casa sulla cascata, la cui influenza, nell’ opera di Masieri, si evidenzia massimamente nella casa commissionata da Cesare Bortolotto a Cervignano (1951-1952).
Qui il pensiero wrightiano è evidente; ma considerare Masieri un puro epigono del maestro americano è un doppio errore: non solo perché si ignora la lezione di Carlo Scarpa (matericità, cromatismo, superfici, cura del dettaglio), ma anche perché si negano le peculiarità regionali e individuali: «il recupero dei materiali locali, le ampie sporgenze dei tetti, i giochi cromatici dei coppi, la trasmigrazione del fogolar» (Pozzetto, 1985).
Il nucleo centrale, nel progetto, è un maestoso platano – oggi mancante ma giganteggiante negli schizzi –, da cui sono germinate le due idee fondamentali: la muraglia che isola lo spazio privato e la struttura a L, con un soggiorno a doppia altezza che, attraverso il porticato, si affaccia sul giardino”.
Testo tratto da “La guida storico-artistica di Cervignano del Friuli” situata nel sito del Comune di Cervignano del Friuli.