La Storia
Porpetto
Porpetto si trova lungo il corso del fiume Corno. Fin dalla Preistoria i fiumi sono stati dei luoghi privilegiati per lo stanziamento delle popolazioni. Nel periodo Neolitico (6000-2700 a.C.) a Castello e a Porpetto sono stati trovati manufatti come punte di freccia, grattatoi, lame ritoccate. La popolazione praticava caccia, agricoltura e allevamento. Nel periodo Protostorico si affermarono i commerci e compaiono i primi insediamenti fortificati. Con la fondazione di Aquileia (181 a.C) tutto il territorio del basso Friuli venne interessato da grandi opere di pianificazione territoriale con la centuriazione. Inserito nell’ agro aquileiese durante la colonizzazione romana, nell’ alto Medioevo venne invaso dai barbari tra cui quelle di Alarico, di Attila, le truppe di Odoacre, di Teodorico e Narsete, quelle dei Longobardi, di Carlo Magno e nel 1477 le orde turche. Nella seconda metà del X secolo fu tra le terre donate dall’ imperatore di Germania Ottone I al patriarca di Aquileia. Nel corso degli anni varie ville si staccarono dal capoluogo come Malisana, Zuino e Fornelli e San Giorgio. Passata alle dipendenze dei vescovi di Gorizia conobbe la dominazione napoleonica e quella austriaca sotto la quale rimase fino al termine della prima guerra mondiale quando venne annessa all’ Italia.
Corgnolo
Fra le vecchie abitazioni del paese, spicca l’edificio di Casa Rovere, costruita a partire dal 1703 e conclusa nel 1738, come riporta la data della chiave di volta dell’ingresso. Costruzione solida, massiccia, con al centro una torre di avvistamento costruita dai Veneziani a fine ’700. Il focolare, costruito probabilmente in epoche successive, ha un camino a tronco di cono, che si eleva parecchio oltre il colmo della casa. All’interno della corte si trovava un pozzo tuttora esistente, che reca la data 1867. La chiesa del Sacro Cuore di Gesù fu consacrata nel 1924 ed edificata col contributo di tutta la comunità di Corgnolo. Di forma semplice, posta al centro del paese, con ingresso sulla via principale, è la prima opera progettata dall’architetto Giovanni Santi (Palmanova 1901-Udine 1983). Precedentemente vi era la chiesa di S. Martino, ricordata in un documento del 1335. Negli anni passati erano attivi sia un mulino per la macinazione del granturco sia un impianto per la pilatura del riso, che funzionava con la ruota idraulica, rimasta ancora al suo posto sul corso d’acqua.