Qual è la dicitura giusta? Si scrive Ausa o Aussa? Il dubbio, prima o poi, sarà capitato a tutti; e la soluzione avrà seguito l’umore del momento.
La questione non è però insolubile come sembra. Per risolverla basta qualche cenno storico.
Secondo la linguista Carla Marcato è consigliabile scrivere Aussa per favorire la pronuncia della «s» sorda.
Eppure la forma storicamente più attestata è quella con una «s» sola, come provano i documenti più antichi: in un codice del 1344 compare già il nome Ausa, mentre Aussa appare solo in una mappa del 1538.
Si scrive Ausa, dunque. Ma prima di noi, e prima di loro, il nome (che significa «sorgente» o «polla d’ acqua») era stato citato da innumerevoli autori, tanto che il fiume Ausa è il luogo più letterario di Cervignano. Gli esempi cominciano da Plinio il Vecchio, erudito del I secolo: nell’elenco dei fiumi della Naturalis Historia, l’ «Alsa» sta tra l’ «Anaxum» e il «Natiso», il fiume di Aquileia. Sesto Aurelio Vittore (IV secolo) lo cita perché vi fu gettato il corpo trucidato dell’ Imperatore Costantino II, e lo stesso fanno San Girolamo nella Cronaca e Cassiodoro nelle Variae.
Nel Settecento compare la prima citazione poetica: l’abate Giovanni Biavi, letterato e diplomatico cervignanese (1684-1755), rievoca nostalgicamente nelle sue Rime «l’ime sponde dell’Ausa mia col mar, che frange».
Tra il 1915 e il 1917 Gabriele D’Annunzio alloggia a Cervignano, ospite di Pietro Sarcinelli. Vive nella sua casa sul fiume («l’eremo») e vi dedica alcune pagine del Notturno e della Leda senza cigno: «L’Ausa è liscia come uno specchio, senza il più lieve rincrespamento, senza la più tenue ruga. È giovine… L’Ausa non si muove; sembra stagnante come il Lete: chi lo varca è un morto».
Ma il vero cantore dell’Ausa è don Angelo Molaro, che ne coglie la «bellezza pacata, soffusa di dolore»: «L’Ausa è il più quieto, il più silenzioso dei fiumi friulani.
Talvolta sopra le macchie dei salici appare qualche vela e fra i canneti delle rive s’ode qualche fischio. Le vele passano, il fischio si ripete ancora ad intervalli, poi tutto scompare, tutto tace. L’Ausa è il fiume dei silenzi».
Testo tratto da “La guida storico-artistica di Cervignano del Friuli” situata nel sito del Comune di Cervignano del Friuli.