Il Tempio funerario Gaspari è racchiuso tra il verde di un parco di 9100 metri quadri e custodisce le spoglie di Gaspare Luigi Gaspari, del figlioletto Adeodato, deceduto nel 1845 pochi giorni dopo la nascita, e della moglie Rosa de Egregis Gaspari. Donna saggia e devota, fece erigere un mirabile monumento in questo sacro luogo a perenne memoria del marito. Il Tempio, con solenne rito, venne aperto e benedetto al culto divino il primo maggio 1866. Per eredità è pervenuto alla famiglia Rossetti Zorze la quale ne è la doverosa conservatrice. Progettato dall’architetto udinese Andrea Scala (1820-1892, progettò anche il Teatro Manzoni a Milano), il tempio è uno dei migliori esempi di neoclassicismo presenti in Friuli Venezia Giulia: è costruito da un corpo centrale quadrilatero e presenta su tre lati altrettanti absidi. Sulla facciata, in stile neoclassico, è visibile un timpano decorato sostenuto da quattro colonne alle quali si accede attraverso una gradinata. La copertura è costituita da una grande cupola centrale e da tre semicupole che coprono le tre absidi. All’interno, in una nicchia, è situata un’arca funeraria sulla quale sono poste il complesso marmoreo che raffigura Gaspare Luigi Gaspari e l’angelo che lo sovrasta, entrambe opere dello scultore Luigi Minisini (1816-1901), originario di San Daniele. Entrambe le statue furono seriamente danneggiate nel corso del Primo conflitto mondiale.
(Testi tratti da: Vinicio Galasso, Storia e Arte del Septifanium di Latisana, 2010)