L’edificio, quattrocentesco nell’aspetto ma di origine romanica, presenta esternamente una semplice facciata a capanna con sovrapposto campaniletto a bifora ricostruito nel 1933. Si sviluppa su una pianta rettangolare con abside poligonale a cui si aggiunge la sagrestia. La chiesa conserva al proprio interno un ciclo pittorico molto importante, ottimamente conservato grazie alle operazioni di intonacatura seicentesca operate a censura di alcune immagini all’epoca ritenute oscene. Essa appare totalmente affrescata nel coro, nelle navate, nella parete interna della facciata con le Storie di vita di S. Andrea, il Ciclo di Noè, il Paradiso e l’Inferno e le Scene dell’Antico e Nuovo Testamento. Le pitture, rappresentanti l’unico esempio di Biblia Pauperum di grande ampiezza conservato in regione risalgono al 1531 e si devono verosimilmente alla mano dei veneziani Gaspare ed Arsenio Negro.