Edificata verosimilmente verso la metà del Cinquecento nell’attuale località Sabbionera, la “Madonna della Sabionara” (divenuta dal primo Ottocento della “Beata Vergine delle Grazie”) nasce come luogo di culto popolare. Nel 1638, per volontà di fra Vincenzo Mocenigo, nei pressi della chiesa fu fondato un monastero di frati minori francescani e per 130 anni la storia dei due luoghi è stata strettamente concatenata. Il monastero è stato poi soppresso dalla Serenissima nel 1769 e oggi non ne rimane traccia. L’interno a pianta rettangolare custodisce tre altari lignei. Sopra il settecentesco altare maggiore, opera dell’intarsiatore latisanese Antonio Mozzon, è collocata la venerata Madonna col Bambino, dello scultore locale Giovanni Costantini (1914). Ai suoi lati si possono ammirare due affreschi di soggetto devozionale mariano eseguiti dal pittore friulano Marco Antonini (primo Novecento). Di pregevole fattura è la pala raffigurante la Vergine, contornata da una schiera di angeli e adorata da san Luigi IX, re di Francia, e Santa Chiara, attribuita all’udinese Eugenio Pini (sec. XVIII). Notevoli sono la scultura lignea settecentesca del Cristo processionale e l’organo ottocentesco del maestro friulano Valentino Zanin. La nicchia lapidea sopra il portale ospita la Vergine in trono col Bambino del latisanese Francesco Ellero (1930). Meritano una citazione le due belle statue lignee di anonimo maestro friulano del Seicento raffiguranti San Gottardo vescovo e San Floriano martire, tradizionalmente invocati contro le malattie e le calamità naturali.
(Testi tratti da: Vinicio Galasso, Storia e Arte del Septifanium di Latisana, 2010)