Mulino Sardon o Brandis
Detto di Alture: aveva tre correnti, era sito presso il cimitero di Alture, sulla Roggia dei Prati, già esistente all’inizio del ‘400. Nel XV secolo e successivamente, era chiamato “Mulino Nuovo di Alture presso Saciletto” per distinguerlo dai vicini mulini Miceu e Tininin che dovevano essere i più antichi.
Il 6.6.1454 il conte Giusto Strassoldo vendette al nobile udinese Filippo de Maninis metà di questo mulino, sito sull’«Acqua Aruvedula, che scorre verso Alture e Saciletto», e i territori annessi. L’affitto per il mulino e terreni era stato fissato in 11 staja di frumento, 6 di avena e 6 di miglio; metà dell’affitto, cioè staja 5 e mezzo di frumento, 3 di avena e 3 di miglio, veniva corrisposta ai comproprietari nob. de Maninis da parte degli Strassoldo che usavano l’intero possesso. Il 26.2.1550, con atto del notaio Antonio Mattiussi di Udine, il conte Marco Antonio, erede dei beni di Giusto Strassoldo, riacquistò l’altra metà del mulino con i territori
annessi a Giulio, Gio Batta e fratelli e Antonio, eredi dei beni di Filippo de Maninis.
Il mulino è stato gestito dalla famiglia Sardon di Aiello per circa 300 anni, fino all’inizio di questo secolo. Attualmente il territorio in cui si trova questo mulino fa parte del comune di Aiello.