Il Castelliere di “La Culine” sorge su un’altura naturale, adiacente al castelliere di Cjastiei. In particolare questo castelliere presenta un profilo romboidale con gli angoli rivolti all’incirca secondo i punti cardinali. L’andamento dell’aggere si segue principalmente presso il vertice settentrionale e lungo il lato orientale.
Nella bibliografia più antica il sito è ricordato solo dal Tellini, che ne aveva eseguito il disegno insieme a quello del castelliere di Cjastiei. Un successivo rilievo fu effettuato dal Quarina.
Nel 1983 è stato condotto uno scavo, limitato per estensione, che ha rilevato la presenza di uno strato antropico.
La frequentazione dell’area sembra collocarsi tra il Bronzo Finale e il Primo Ferro. Tuttavia si suppone che questo castelliere fosse complementare a quello di Cjastiei e che la sua frequentazione sia stata meno stabile e continua.
Inoltre, alcuni sondaggi effettuati nel 1995 e nel 1997 nell’area pianeggiante a SE del castelliere, hanno rilevato la presenza di un fossato protostorico, la cui fase d’uso è in relazione al terrazzo che si sviluppa a S-E del castelliere. Le falde di ghiaia e limo scivolate all’interno del fossato, non prima della matura età del ferro, sono il probabile risultato del degrado di una cinta difensiva (della quale fino ad ora non si era supposta l’esistenza) eretta lungo i margini del terrazzo stesso, ad indicare che probabilmente già nella prima età del ferro, i terrazzi erano muniti con aggeri difensivi. Il fossato venne poi riattivato in epoca romana (CORAZZA 1997C, cc. 443-446). I reperti sono conservati presso il Museo di Aquileia.