La Storia
Lestizza
Il primo insediamento a Galleriano risale all’età del bronzo: si tratta del castelliere “Las Rives” un abitato di capanne difeso da palizzate e racchiuso entro gli argini. Le prime testimonianze riguardo il territorio di Lestizza risalgono all’età romana. Un esempio si può riscontrare in una statuina bronzea di Marte che è venuta alla luce nella località Paluzzana. Nell’ 899 iniziarono le incursioni degli Ungari che finirono nel 964 quando Ottone I di Sassonia li sconfisse definitivamente presso Augsburg. Tre anni dopo donerà al Patriarca aquileiese tutto il territorio della Bassa Friulana. Nel X secolo, grazie ai Patriarchi, avverrà un ripopolamento della pianura con coloni slavi. Nel 1300 Lestizza era feudo dei conti di Gorizia, ma dipendeva dai signori di Varmo, vassalli della potente famiglia goriziana. Nel 1420 la Serenissima ricevette la dedizione della maggior parte della Patria del Friuli e nel 1424 il Serenissimo signor Doge investì il Signor Enrico Conte di Gorizia e del Tirolo come vassallo di tutti i feudi antichi che aveva posseduto sotto il Patriarca. I goriziani, tuttavia, erano alleati con gli Asburgo con i quali avevano fatto un patto di eredità che scattò automaticamente nel 1500 con la morte del conte Leonardo. Gli Asburgo diventarono così eredi di tutti i possedimenti goriziani e niziarono le rivalità con la Repubblica di Venezia. Con il trattato di Worms (1527) si stabilì la spartizione del territorio tra Casa d’Austria e Repubblica Veneta. Le terre al dirà dello Judrio, il territorio di Aquileia e vari villaggi della Bassa Friulana finirono sotto gli Asburgo mentre alla Serenissima spettavano i territori di Belgrado, Codroipo, Castelnuovo, Pordenone e Monfalcone. Negli ultimi decenni del 1400 il Friuli venne devastato da sei invasioni di eserciti turchi provenienti dalla Bosnia e guidati da Scandeberg Pascià. Gli anni successivi alle invasioni turche si susseguirono degli eventi catastrofici come la peste, il terremoto, la carestia, l’inondazione, le grandinate, i lupi invasero le campagne circostanti, la popolazione diminuì ci fu miseria, fame, malattie. La distruzione definitiva, la portò Napoleone che nel 1806 confiscò tutte le proprietà della chiesetta facendo fuggire gli abitanti nei paesi vicini. Nel 1866 il Friuli passò all’Italia. Nel primo ‘900, per far fronte alle difficili condizioni economiche della popolazione, sorsero le cooperative e le latterie anche se le persone continuarono a cercare lavoro lontano. Gli emigranti dovettero però tornare allo scoppio della Grande Guerra per andare al fronte. Alla fine del conflitto, nel 1920, ci furono l’epidemia “spagnola” e l’alluvione del Cormor. Nel secondo conflitto mondiale Lestizza tributò 67 vite umane ed insieme al comune furono colpite dai bombardamenti anche le frazioni di Santa Maria e Villacaccia.